Dottore Paolo Casale
Responsabile di Unità Operativa di Urologia

Aree di interesse medico
Urologia
Trattamento chirurgico dei tumori urologici
Specializzazione
Urologia
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Domande frequenti
Per chi è raccomandata la terapia focale?
La terapia focale con strumentazione HIFU-Focal One è indicata per varie tipologie di pazienti interessati da carcinoma prostatico. Una prima categoria di pazienti a cui è destinato il trattamento è composta da coloro che sono affetti da una neoplasia prostatica a basso rischio e che sono stati inseriti in un programma di sorveglianza attiva che non desiderano più seguire.
Può essere utile poi per trattare i soggetti con un tumore localizzato di stadio T1, dunque di dimensioni molto ridotte, invisibile sia all’ecografia sia all’esplorazione rettale, o di stadio T2, ossia visibile all’ecografia o palpabile con l’esplorazione rettale, localizzato a un solo lobo della ghiandola.
Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata in Europa colpisce circa un soggetto ogni sette e rappresenta uno dei tumori più comuni nel sesso maschile.
Nelle fasi iniziali della malattia, il carcinoma prostatico non ha una sintomatologia evidente e pertanto viene scoperto quando è in uno stadio più avanzato o durante degli esami di screening, come PSA o visita specialistica urologica con esplorazione rettale.
Che cos’è la visita urologica?
La visita urologica è un’indagine specialistica, non invasiva e non dolorosa, volta ad indagare disturbi legati alle vie urinarie, agli organi genitali maschili e agli organi genitali esterni femminili.
La stadiazione del tumore alla prostata
Si distinguono quattro stadi di tumore alla prostata:
T1 – tumore localizzato: il tumore è circoscritto alla prostata, è di piccole dimensioni e pertanto non viene percepito alla palpazione durante l’esplorazione rettale o visualizzato all’ecografia. Il riscontro è in genere casuale durante resezione transuretrale o per mezzo di una biopsia eseguita per livelli elevati di PSA (antigene prostatico specifico, un marcatore per il tumore prostatico).
T2 – tumore localizzato: anche in questo caso il tumore è circoscritto alla ghiandola prostatica, ma risulta papabile all’esplorazione rettale e visibile in ecografia.
T3: tumore localmente avanzato: il tumore ha un’estensione extra-prostatica, con invasione della capsula o delle vescicole seminali.
T4: tumore avanzato o metastatico: il tumore ha invaso anche i tessuti adiacenti e può aver interessato anche i linfonodi, le ossa o altri organi.
Che cos’è la Sorveglianza Attiva?
La Sorveglianza Attiva è un progetto di ricerca internazionale per il carcinoma prostatico. Viene proposto a pazienti a rischio di progressione molto basso e con tumori clinicamente poco significativi, allo scopo di evitare i trattamenti attualmente utilizzati: chirurgia (prostatectomia a cielo aperto, laparoscopica e robot-assistita), radioterapia esterna e brachiterapia.
Qual è l’obiettivo della Sorveglianza Attiva?
Obiettivo della Sorveglianza Attiva è quello di indirizzare alla chirurgia solo i pazienti che effettivamente necessitano di intervento, offrendo un’alternativa a pazienti con neoplasie che non si sarebbero manifestate clinicamente in assenza di screening. La Sorveglianza Attiva permette di dilazionare o evitare gli effetti collaterali temporanei e/o permanenti causati dalle terapie a livello degli apparati gastro-intestinale, genitale e urinario, e limitare il sovra-trattamento, vale a dire il trattamento del tumore prostatico che non avrebbe dato manifestazioni cliniche nel corso della vita del paziente.